BIOLOGICO: Dieci "REGOLE" per dare impulso al settore
Proposta di un decalogo che coinvolga produttori e consumatori

APPLICARE E VALORIZZARE LA LEGGE SUL BIO
Le associazioni hanno ricordato che la Legge sul biologico prevede il marchio Made in Italy Bio che può favorire la realizzazione di filiere biologiche 100% nazionali e al giusto prezzo, per valorizzare la qualità italiana e affermarla verso l’export; il riconoscimento dei distretti biologici per territori dove è il biologico il modello di produzione di riferimento e che costituiscono un’opportunità strategica per le aree interne e le aree naturali protette. Inoltre la legge ha aperto la strada a innovazione, ricerca, formazione degli agricoltori per favorire la conversione al biologico, e la comunicazione e informazione dei cittadini per sostenere l’aumento dei consumi dei prodotti bio.
IL BIODECALOGO PER SPENDERE BENE I SOLDI PUBBLICI
Il decalogo messo a punto dalle associazioni punta ad accelerare la transizione agro-ecologica. Vediamolo per punti:
- Filiere di made in Italy Bio fondate sul giusto prezzo per agricoltori e consumatori.
- Fiscalità ambientale e crediti di imposta per i costi di certificazione per abbattere i prezzi al consumatore senza costi aggiuntivi per le imprese.
- Distretti biologici per favorire sistemi locali di produzione e consumo e valorizzare il territorio rurale a partire dalle aree interne e dalle aree naturali protette.
- Incentivazione delle imprese agricole che integrano attività agricole, zootecniche e forestali, capaci di favorire la biodiversità e chiudere il ciclo dei nutrienti
- Ricerca, innovazione, formazione e consulenza per supportare gli agricoltori e i territori nella transizione al bio.
- Sviluppo della ristorazione collettiva attraverso organizzazioni di prodotto e strumenti adeguati d’informazione e consulenza.
- Comunicazione e campagne d’informazione ai cittadini per conoscere i valori del bio e favorire l’aumento dei consumi di biologico
- Innovazione digitale e piattaforma di tracciabilità unica in favore di consumatore
- Semplificazione burocratica. È l’agricoltore che non inquina a dover sostenere il costo della dimostrazione, sia in termini di tempo sia di soldi.
- Obbligo del biologico in aree protette ed EFA (aree di interesse ecologico).
Fonte: https://www.foodandtec.com/